Cantine Monteci
Alla domanda, ma Voi seguite anche locali pubblici, per usi degustativi, ed a servizio di eventi? La risposta è stata naturalmente si, ma prima dobbiamo conoscere a fondo lo spazio che ingloba questo servizio, la sua filosofia, la sua storia ed il suo territorio. Ne è nata un’esperienza unica, basata sul rispetto e sulla parola, dove la richiesta precisa era che tutto ciò che si andava a progettare avrebbe dovuto essere longevo e duraturo. E questa richiesta, insieme alle prime, hanno portato a studiare e progettare, utilizzando l’industrializzazione e l’alto artigianato che ancora solo in poche aziende è veramente sentito.
Nello spazio, immerso nelle colline della Valpolicella Veronese, ad Arce di Pescantina, la Famiglia committente ha investito in uno spazio di oltre 2000 mq dove, oltre a trovare sede i nuovi uffici e spazi tecnici, si è creato uno spazio vuoto, sostenuto da 4 pilastri che, diramandosi, sostengono il grande solaio in legno, galleggiante e sinuoso, nella sua leggerezza. Esso finisce al limite della vetrata curva, vetrata che non sorregge la copertura ma che rimane sospesa, tra essa e la pavimentazione. E sulla base di queste linee, e poi curve, sulla base degli impianti elettrici ed idrici, sulla base delle specifiche richieste, nate attraverso incontri periodici, è stato prima concepito, poi riportato su modellino in legno e plexiglas, e poi ancora eseguito come da aspettative, lo spazio win shop della Cantina Vini Monteci.
Ne è nato un progetto unico, per fattibilità e misure, con i due banconi di legno che appoggiano per un terzo a terra, per un terzo tendono a sollevarsi e per l’ultimo terzo sono completamenti sospesi, grazie ad una lama di vetro extrawhite temperato ed incassato senza profili a vista sotto l’intera struttura uso bancone a degustazione. Tale opera, (difficile anche da trasportare essendo un pezzo unico di 11 mt), in legno di rovere lavorato a applicati, giuntati ed incollati assieme, senza nulla mettere a vista, dando quel sapore che tanto si cervava, quel calore che il legno di quercia può trasmettere a chi vuol trovare pace in questo magnifico contesto. Da li, una serie di incastri e di proporzioni sviluppano la zona segreteria, le zone refrigeranti ed il contenimento, ottenuto attraverso un volume speciale creato con l’azienda Valcucine, modello Artematica, progettato a misura, con piano, ante e fianchi tutti in vetro temperato. Volutamente bianco. Per leggere la poesia nel colore del vino. E poi ancora, al centro, tra i due banconi si voleva uno spazio chiuso, dove si potesse inserire una piccola cucina operativa con lavastoviglie per luoghi pubblici, per pulire velocemente ii bicchieri di consumo quotidiano. Volume costruito in tripla lastra di cartongesso su tutti gli spessori e poi finito con pitture Oikos effetto ruggine e plastico nero. Effetto bianco marmoreo sul fronte del volume d’ingresso, pulito, lucente, accogliente. E poi studio sui dettagli di luce, sulla loro cromia. Il tutto eseguito dalle nostre maestranze; gessini, pittori, elettricisti ed idraulici.
Proporzione, incastro, calore, linearità e sinuosità. Le parole chiave di questo lavoro, cui poi è seguita la realizzazione della zona Reception d’entrata, elaborata sempre su disegno con Riva 1920 e con Valcucine. E poi ancora la zona ospiti, con tavoli Alias Biplane bianchi e sedie Frithz Hansen in rovere. La sala d’aspetto, con sedute Knoll disegnate da Bertoia, un tavolino in cedro di Riva e un gioco di fioriere a completamento. Infine, anche una scaffalatura rigida, appositamente voluta sulla base delle proporzioni delle bottiglie prodotte dalla cantina, con la duttilità nel tempo di potersi trasformare, rimescolarsi, tramite 5 moduli assemblati tra loro ma, allo stesso tempo, riposizionabili essendo di misura uguale. Schienali in vetro bianco e luce a led incastrate nei singoli ripiani, ne esaltano il prodotto esposto.
L’esperienza di poter lavorare con chi nutre una passione, è stata unica. Lor, come noi, sono una famiglia, amano il territorio, ed amano il proprio lavoro, ha accentuato la voglia di fare, di seguire costantemente tutti i passaggi, per dare un prodotto finito unico, dove l’industria e l’artigianato trovano il loro trait d’union.
Un sincero grazie alla famiglia Righetti per averci dato questa possibilità di crescita.